Elena Ferrante e quel genio che l’ha stanata. 

Oggi ho imparato che…

Una mattina per caso ti svegli e scopri che qualcuno ha scandagliato tutti i 730 dei dipendenti di una casa editrice per vedere chi ha guadagnato di più negli ultimi tre anni e ha fatto le visure catastali di mezza Toscana alla ricerca delle compravendite degli immobili nell’ultimo anno da incrociare coi 730 di chi ha guadagnato di più solo per dirci chi scrive libri firmandosi Elena Ferrante, il tutto in nome di un presunto giornalismo d’inchiesta. 

E tu realizzerai che, visto che non c’era nessun reato da denunciare e nessun segreto di Stato da svelare, tutto questo fuoco sacro giornalistico il tizio che scrive sul Sole24Ore poteva anche risparmiarselo. Davvero, non ce n’era bisogno. 

Tra l’altro a te piaceva non sapere chi fosse Elena Ferrante. Era un mistero che ti faceva stare bene perché potevi un giorno immaginare che fosse uomo e un giorno che fosse donna, un giorno giovane e un giorno vecchio. E invece no. Ora sai anche tu chi è. Anche perchè gli addetti ai lavori di tutte le case editrici e i critici letterari dei maggiori quotidiani (e pure Dagospia) già lo sapevano. Non era mica un vero segreto. Chi doveva sapere, sapeva. 

E quindi, visto che tutti sapevano, ti chiedi, dove sta il giornalismo d’inchiesta fatto per attribuire senza ombra di dubbio un nome ad uno pseudonimo? Qui prodest? E visto che a scoprirlo è stato un genio del Sole24Ore, me lo dice lui che cosa cambia ora nell’economia della mia vita? 

E speri che qualcuno vada a casa sua (del giornalista) e sveli ogni quante settimane cambia le lenzuola al letto (sempre il giornalista), se le compra a prezzo pieno o in saldo e se quando andava a scuola copiava o era tutta farina del suo sacco. 

Così, giusto per sapere e per farci un po’ gli affari suoi. 


Ps. La foto di questo post è di theredmoustaches.com . Spero che non me ne voglia se l’ho utilizzata, ma è geniale.