La Super Teleferica, l’Iphone e Michael Jackson

Un giorno per caso mentre sei a Bergamo in Città Alta e sei ferma a guardare le persone che si lanciano con la Super Teleferica che passa sopra le Mura della città per 180 metri (installata da Parco Avventura per gli eventi dell’estate 2016), realizzerai che quelli che si lanciano per vivere l’ebbrezza del volo e lo immortalano tenendo l’iphone in mano ti fanno lo stesso effetto di Michael Jackson che faceva vedere il figlio neonato dal balcone. Paura. Tanta paura. Per l’iphone.

Se ti regalano un fondoschiena fatto ad arte, why not? 

Oggi ho imparato che…

Una mattina per caso ti svegli e ripensando alla domenica appena conclusa realizzerai che, anche se hai ricominciato la Remise-en-forme e ne avrai per almeno un paio di mesi, ti porti comunque a casa una giornata in saldo positivo per aver fatto nell’ordine:

– Una passeggiata da 8 chilometri da Città Bassa a Città Alta e ritorno  a tutto vantaggio della forma 

– Incrociato la migliore installazione vivente di Città Alta, una gallerista d’arte che ogni settimana indossa degli abiti che sono una poesia o una fiaba, e fotografarla.

– Ricevuto il primo sorriso d’intesa dal titolare del tuo bar preferito mentre parlava con un signore anziano contento del suo caffé, dopo 4 anni di frequentazione domenicale.

– Assaporato il miglior ginseng in tazza grande ai tavolini interni del Caffé del Tasso, servita prima di tutti gli altri, forse proprio grazie al sorriso d’intesa di poco prima.

– Scoperto un nuovo spazio espositivo d’arte in un ex complesso religioso in via Tasso inaugurato da pochissimi giorni in cui farai sicuramente ritorno al termine delle future camminate invernali per visitare qualche mostra

– Fatto passaggio in via XX Settembre per chiedere se le scarpe che desideri comprare sono arrivate e scoprire che ‘si, ci sono.’ 

– Sistemato il ripostiglio delle scarpe insieme al mezzo30enne per far posto a quelle nuove che comprerai in settimana.

– Fotografato tutte le scarpe archiviandole per utilizzo: Tanto, Medio, Non si sa mai.

Ma la cosa migliore, quella che ti farà dire che è stata una giornata assolutamente super, sarà:

– Guardare un documentario di SkyArte sul Lato Nascosto dell’Arte, ossia il Fondoschiena nell’Arte e decidere che, alla luce di quanto è stato detto dai critici d’arte più famosi del mondo, d’ora in avanti considererai il tuo fondoschiena generoso e burroso come quello ritratto nei quadri di tutti i grandi della pittura, un capolavoro della natura e dell’arte. 

E che nessuno te lo toglierà più.  Altro che quei culetti smilzi e sodi delle modelle di Victoria’s Secrets. Punto e basta. 

Pensieri che (ti as)salgono in Funicolare

Oggi ho imparato che… 
Se una mattina per caso, sulla Funicolare di Bergamo, mentre stai andando ad un appuntamento in Città Alta, ascolti la tizia seduta accanto a te che parla con l’amica e che dice di essersi comprata dei bellissimi slip mimetici, la prima cosa che ti chiederai visualizzando l’immagine degli slip sarà: “Mimetici rispetto a cosa?”
Una mattina per caso, arrivata al tuo appuntamento in Città Alta, salutando i presenti in attesa che cominci la riunione, realizzerai che si può tranquillamente accettare che una persona che non vedi da tempo, salutandoti, ti abbracci con trasporto, strazzonandoti anche un po’, ma si può tranquillamente arrivare all’omicidio se per il resto del tempo che trascorrete insieme ogni volta che dice una parola ti picchietta il braccio con la punta delle dita.
(Ho visto una bella maglietta: “Prego, rispetta la mia bolla prossemica e andremo d’accordo”. Domani la compro.)

Il telo a due piazze dell’ottimista

 [oggi ho imparato che] L’ottimista del nuovo millennio non è quella che vede il bicchiere mezzo pieno, ma è quella convinta di riuscire ad asciugarsi con un telo da piscina a due piazze in microfibra. Come me, oggi, dopo aver corso la tapasciata della Croce Bianca di Bergamo, dopo un lunghissimo bagno caldo caldo.   

[Out of the Doors]

Se una sera per caso al ritorno da una cena ti accorgi che nel locale sotto casa c’è un gruppo che suona dal vivo, se fuori dal locale ci sono oltre 200 auto parcheggiate che ti costringono a lasciare la tua supercar 300 metri oltre la distanza consentita dalla legge (la tua), ma se poi guardando attraverso i vetri noti che il pubblico conta poco meno di 60 persone, o la tribute band è composta da 145 elementi (e sono tutti nascosti in cantina) oppure qualcuno è venuto con 3 macchine.

Se una sera per caso al ritorno da una cena ti accorgi che nel locale sotto casa c’è una cover band dei Doors che suona dal vivo e guardando dentro noti sorpresa che i componenti del gruppo sono molto molto molto diversi dall’idea che hai di una cover band che suona rock psichedelico ma soprattutto che sono molto molto diversi dall’idea che hai dei Doors, realizzerai che forse è… meglio per loro.

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[Genio del male a Truccaland]

Se una mattina per caso mentre sei alla Trucca a correre con la tua compagna, incrociate un tizio che cammina indossando tuta nera, scarpe da corsa e un impermeabilino fucsia fosforescente non potrete fare a meno di commentare che ‘solo una moglie molto molto incazzata può comprargli quell’orrore e permettergli di andare a camminare alla Trucca conciato così.’
Ma quando ti fermerai per immortalare quell’orrore, notando le nappine in lana decorare la fascia per il sudore rosa e rossa in perfetta corrispondenza della scanalatura a V della pelata, realizzerai che non importa chi abbia avuto l’idea della tenuta improbabile, ma simili dettagli sono certamente opera di un genio del male. E per questa volta LUI ha vinto tutto.

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[Se deve essere eroica, che sia]

Se una domenica mattina per caso ti alzi presto e decidi di andare a fare una tapasciata di 13K su e giù per i colli bergamaschi con la tua compagna di corsa e il tempo è incerto, sappi che se lasci il k-way sul divano di casa e dopo 5K inizia a piovere che dio la manda, ti bagnerai parecchio. Non c’è nessun dubbio che ti bagnerai. Maledirai il momento in cui hai deciso di non tornare indietro a prenderlo, ma mai desiderai essere una di quelle con l’ombrellino e lo zainetto in tinta che superi correndo.
Se deve essere eroica, che sia!
Tanto non può piovere per sempre!

Se una domenica mattina per caso ti ritrovi su e giù per i colli bergamaschi nel bel mezzo di una tapasciata, in una salita pazzesca che neanche le capre vogliono fare (tanto è vero che le incrocerai poco dopo a valle col pastore), e vieni superata da una runner dal passo corto ma veloce, non salutarla ‘buongiorno signora’ perché potresti accorgerti che ha la barba. E a quel punto potresti essere assalita dal dubbio che quella cosa non umana che ti supera correndo nella salita peggiore che tu abbia mai affrontato non sia una donna brutta, ma un uomo bruttissimo!

Se una domenica mattina per caso mentre sei nel bel mezzo della tapasciata di Mapello la tua amica ti racconta che il giorno prima al Parco della Trucca aveva notato un tizio camminare con un paio di sandali col plateau, realizzerete che è troppo facile fare un giro del parco sui tacchi quando si perde una scommessa. Se proprio proprio devono fare qualcosa tipicamente da donna, doloroso e imbarazzante, si facessero la ceretta e poi ne riparliamo!

Se una domenica mattina per caso vai a fare una tapasciata e sei in un punto in chi continui a vedere persone scivolare e cadere nel fango e incroci una tizia sdraiata vicino a un cespuglio alla fine di una scarpata con la caviglia rotta in attesa dei soccorsi, ricorderai finalmente il motivo per cui ti piaceva tanto correre in pista o su strada. Tanto più se pochi metri dopo, per non scivolare e farti male, finirai con il piede immerso fino alla caviglia dentro una pozza di fango e ricomincerai a correre con la scarpa sinistra che pesa 1 chilo in più. La prossima volta, quando leggerai ’40 per cento del percorso su vecchie mulattiere abbandonate’ saprai cosa significa: che nemmeno i muli le vogliono più fare, mannaggia!

Se una domenica mattina per caso, al termine della tapasciata, col sacchetto del Riconoscimento in mano (fusilli, aranciata e cioccolato fondente), guardi le tue scarpe Mizuno Wave Ultima4 piene di fango da fare schifo, realizzerai che, non ce n’è, ma se vuoi salire sull’aereo per Berlino sarai costretta a metterle in lavatrice appena arrivata a casa. Ma purtroppo non avrai mai il tempo di asciugarle e ti toccherà girare con le scarpe da running bagnate per tutto il tuo soggiorno germanico. Ecco! Speriamo solo che non schiumino!
E che la tua amica ora non si lamenti troppo se le sporcherai i tappetini della macchina.

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[Non sono autoreggenti, stai tranquillo!]

Un lunedì mattina per caso ti svegli e realizzi che bastano 6 Km di corsa in compagnia di un’amica con la gamba lunga che ti costringe a trottare il sabato mattina per migliorare il tuo umore, ma se il giorno dopo aggiungi alla seduta di running del week end a sorpresa la Strabergamo, una camminata di 12 km su e giù per i colli di Bergamo a velocità sostenuta in uno slalom continuo tra 8730 persone, be’ è certo che per qualche giorno anche tutte le tue preoccupazioni improvvisamente svaniranno.
E il lunedì mattina realizzerai che alla tua età e la tua gambetta corta, dopo certi sforzi tutte le tue preoccupazioni svaniranno perché non hai più la forza per preoccuparti di niente. Quello che vuoi è solo svenire per la stanchezza o addormentarti abbracciando il volante con la testa appoggiata dolcemente sul clacson, la bocca aperta e la bolla al naso.

Se una mattina ti svegli, ti alzi, ti lavi, ti vesti e ti trucchi e ti metti in macchina per andare in ufficio con tutta la buona volontà dal mondo cercando di non essere insofferente nei confronti di chi ti guida nella corsia accanto, realizzerai che devi metterti il cuore in pace, ma è praticamente impossibile.
Soprattutto se più di un camionista si affianca pericolosamente col suo bisonte alla tua supercar e guarda le tue gambe con insistenza senza capire che quello che vede non è il pizzo delle calze autoreggenti (che di mattina non indosseresti mai) ma l’orlo della gonna.
Per non parlare del fatto che quando finalmente lo sorpassi non la smette di suonare il clacson!
E realizzerai che guidare in autostrada il lunedì mattina con un camionista eccitato affianco e una stanchezza pazzesca addosso è proprio un bell’inizio di settimana!

[Inspirare, aspirare, espirare e… spirare]

Un giorno x caso ti svegli e scopri che l’App con la quale ti alleni quando conduci delle serie attività di sport (RunKeeper) ti sta tirando per la giacchetta perché sono più di 4 giorni che non esci né per una corsa, né per una camminata, né per una pedalata e l’APP ad essa collegata (MyFitnessPal) è arrivata all’insulto perché se non consumi calorie con attività fisica non riuscirai MAI a rispettare il programma di dimagrimento che hai selezionato in vista del matrimonio di tuo fratello previsto fra meno di 10 giorni.

Così la sera, uscita dall’ufficio, arrivi a casa, ti infili il gonnellino da corsa, un top Nike e le tue inseparabili Mizuno e vai alla Trucca armata di iphone e cuffiette per una corsetta.

Parti con i soliti 500 metri di camminata seguendo il ritmo dell’audio coach RRR e in men che non si dica ti ritrovi a correre in senso orario (anche se sai che i veri runner affrontano gli anelli in senso antiorario) e a gioire per un attimo di avere sì un raffreddore pazzesco che ti impedisce di respirare col naso, ma che questo non ti impedisce di correre i tuoi 5K abituali nel posto dove puoi correre tranquilla.

Gioire DAVVERO per un attimo, perché scoprirai che alla Trucca, parco cittadino costruito su un acquitrino, dotato non a caso di un laghetto artificiale dal quale soffia una fontana che neanche le Jet d’Eau di Ginevra soffia così (o così almeno ci piace pensare), in estate è popolato di zanzare e moscerini grossi come passeri.

E scoprirai che alla Trucca, mentre corri con il raffreddore, la respirazione con la bocca, invece della classica sequenza inspiro-espiro, sarà:

1. inspiro (aria)

2. aspiro (2578478 zanzare)

3. espiro (zanzare e sangue)

e…

4. spiro soffocata!

Tutto questo in sequenza. Fino alla fine del mondo.

Ps. E non ditevi che così avete fatto due cose in una, perché mangiare zanzare grosse come passeri mentre si corre non vale come porzione di proteine. No, non vale!

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[Certezze della domenica mattina]

Una mattina per caso, reduce da un sabato sera mangereccio alla trattoria Genuisì di Coccaglio a base di tagliolini al tartufo, tagliata di manzo, tortino di mele e gelato, il tutto innaffiato da Ferghettina Saten, ti svegli e decidi di uscire di casa per andare a correre alla Trucca e bruciare un po’ di calorie facendo il pieno di endorfine prima che cominci a piovere.
Al termine di 5k di running medio (rispetto ai tuoi standard lenti, ovviamente) e 2k di walking sostenuto (sempre rispetto ai tuoi standard lenti, ovviamente), mentre stai facendo la fila alla fontanella dell’acqua per bagnarti i polsi e le labbra, vieni raggiunta da una signora anziana che si mette dietro di te facendo strani versi. Ti giri e noti che ha un cagnolino nella borsetta e un cagnolino nel passeggino (‘perchè a camminare al parco si riempiono di polvere’). È visibilmente in sovrappeso (lei, non i cagnolini!) e indossa un paio di sandali da tedesca coi calzettoni e i bermuda. Ti guarda e ti dice: ‘Ha corso davvero? Che brava! Mi ricorda tanto me alla sua età, solo che io ero più magra’.
Con un sorriso di circostanza la guarderai senza dire una parola, e ripetendo mentalmente le sue parole, ti chiederai:
1. nel senso che io ORA sono grassa?
2. nel senso che anche se ora non sono grassa, lo diventerò QUANDO invecchierò?
3. nel senso che nonostante tutti gli sforzi di corsa x rimanere in forma, ingrasserò COMUNQUE?
4. nel senso che se lei era più magra di me da giovane, io da vecchia sarò più grassa di quello che è lei ora?
E ripensando alla cena della sera prima con un filo di senso di colpa, ti bagnerai i polsi e le labbra, la saluterai augurandole una splendida giornata e tornerai alla tua auto con mille dubbi sulla tua forma fisica futura, e una certezza sola stampata a marchio in fronte.
Non sai se a 70 anni sarai in sovrappeso. Non sai se a 70 anni riuscirai ancora a infilare un abito decente o un paio di scarpe minimamente femminili. A dire il vero non sai nemmeno se ci sarai a 70 anni. Quello che è certo è che per nessun motivo al mondo quando avrai 70 anni girerai con un cane nella borsetta e uno nel passeggino. No, davvero!
Per i prossimi mesi ti riprometterai di aumentare il numero di chilometri di running e diminuire il numero di uscite mangerecce. Almeno fino al matrimonio di tuo fratello.
E mettendoti al riparo dalle prime gocce di pioggia, ti convincerai anche che in fondo ‘Non può piovere per sempre!’

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