Le zanzare non perdonano

Oggi ho imparato che…

 Se una sera per caso, a un aperitivo tra donne, una tua amica ti dice che si sente una scema perché da settimane non riesce a chiudere occhio pensando al suo ex e che non sa come fare per toglierselo dalla testa, realizzerai che in effetti non c’è un modo per dimenticare un uomo che si è molto amato se non affidandosi al tempo e lasciare che il ricordo affievolisca… 

Così la rassicurerai che non è la prima e non sarà l’unica. E le dirai che l’intelligenza non c’entra nulla. Altrimenti ogni donna mediamente intelligente,  alla sola idea che una volta finita una storia d’amore, il ricordo del proprio ex la possa tormentare di notte fino alla fine del mondo, si innamorerebbe di una zanzara che, alla fine della storia, le basterebbe semplicemente spiaccicare sul muro con un colpo secco. 

Per fortuna sua e di tutte le donne del mondo, ripeti da giorni come un mantra, il tempo è galantuomo!

Le zanzare un po’ meno, cazzerola!

3 domande che non hanno risposta

Se una notte per caso vieni svegliata dallo squillo del telefono fisso e se, dopo aver realizzato che non è un sogno e non è nemmeno la televisione, ti precipiti in sala a rispondere ad occhi chiusi, con le braccia avanti e andando a sbattere ovunque, e in quel momento smette di suonare, scoprirai finalmente e incontrovertibilmente il vero significato della parola “casa”. Ossia quel posto in cui nessuno risponde al telefono di notte tranne te, ma poi tutti chiedono “Chi era?” E tu: “Non lo so chi era. Non lo so”.

Un giorno per caso, alla terza telefonata di operatore telefonico che cerca di farti tornare tra i clienti della propria azienda che avevi lasciato per una tariffa migliore, realizzerai che in tutta la tua vita nessuno dei tuoi ex era stato così insistente come quello del call centre di Wind. Why?

Un giorno per caso, sulla metropolitana che da Gessate porta in centro, ti si accolla una tizia che inizia a parlarti della fine del suo matrimonio e di come si è innamorata di nuovo di un uomo meraviglioso conosciuto su internet e tu, sorridendo, realizzerai che puoi anche far finta di non farti toccare da certe cose, ma ci sono pensieri che ti perseguiteranno per tutto il resto della giornata, tipo: “Ha sbagliato un congiuntivo, glielo dovevo dire?”

[Nasi e orecchie in crescita]

Un giorno per caso, mentre sei in vena di ricordi e ti chiedi cosa avrebbero potuto essere certi amori finiti senza nemmeno una parola, spipolando su instagram ti imbatti nel profilo di un tuo vecchio amore dei vent’anni del quale ti eri innamorata per i suoi meravigliosi occhi verdi e il suo nasino piccolo ma imperfetto.
Ma vedendone la foto dopo più di 20 anni, ricorderai immediatamente quella famosa ricerca americana che rivelava che gli occhi degli uomini hanno sempre le stessa grandezza da quando nascono fino alla fine della loro vita, mentre invece, naso e orecchie non smettono mai di crescere. Fino alla fine del mondo. Appunto.
E non potrai fare a meno di certificare che è proprio così.
Quindi, cosa avrebbe potuto essere? Quello che, alla fine, è stato. Niente. Proprio niente.
#ricerchedicuinonpotevanofareameno

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[Democrazia e vendetta al tempo dei Socialcosi]

Un giorno per caso ti svegli e ripensando alla cena tra donne della sera prima e al racconto di una tua amica su come la vendetta sia un piatto che va servito freddo, realizzerai finalmente cosa significhi ‘Tirare due bombette (metaforicamente parlando) così, per ridere, ma non troppo”: ossia scrivere su FB ‘la soddisfazione che ti invade per aver scoperto che il tuo ex si è fidanzato con un cesso […] tanto carina e che fa talmente tante cose belle per lui che alla prima occasione lo ha persino tradito’!
Quale ex? Il primo, il secondo, l’ultimo? Qualcuno di loro se lo chiederà, giusto?

E ti scriverai su un post it per ricordarti di cercare un negozio che vende coppe per Campioni del Mondo da acquistare e fare recapitare con un corriere alla tua amica: lei ha DAVVERO vinto tutto!

Un giorno per caso ti svegli e ripensando alla cena tra donne della sera prima, realizzerai finalmente quali sono le potenzialità di internet e dei Social Network e le ricadute sulla ‘democrazia’. Significa che tu parli di qualcuno (un ex ad esempio), senza farne il nome e senza circostanziarlo in ordine di tempo e luogo, e chi vuole (sempre l’ex, ad esempio) si sente preso in causa e rosica perché non avrà mai la certezza di essere il soggetto di cui si parla.
Ma tu riderai e tanto. Soprattutto se si parla di corna e lui sbatte continuamente contro lo stipite delle porte senza farsene una ragione.
Lui, però. Perché se le corna fossero le tue, rideresti un po’ meno, ovviamente. Ma questo è un altro post.

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[Caro Babbino… so’ a mò me]

Sono di nuovo io, ed è l’8 dicembre.
Ti volevo dire che se vuoi farmi un altro regalo, fammi ricordare di tenere sempre in borsa il libro sulle coincidenze sincroniche da leggere e rileggere all’occorrenza e dei sali da annusare quando mi cedono le gambe.
Infatti negli ultimi 15 giorni sono successe un po’ di cose strane (o coincidenze sincroniche che dir si voglia) che mi hanno fatto tremare più di una volta per la sequenza ravvicinata con cui sono avvenute. E, se devo dirla tutta, siccome sono sensibile al tema, non so se riuscirei a reggere altri eventi “sincronici”.
Non ci credi?
Caro Babbo Natale, vorrei vedere te se un giorno dovessi per caso incrociare per strada a un semaforo il tuo consulente finanziario, a poche ore da uno scambio di email piccate dove tu avevi assolutamente ragione e lui no, dopo che ne avevi pensato peste e corna e dopo che ti eri detta ‘col cavolo che gli firmo un nuovo mandato’. Perché, dopo un silenzio durato mesi interrotto dalla mia insofferenza per il suo colpevole silenzio, trovarmelo accanto ad un semaforo, sulla sua due ruote, che mi guardava (sorpreso quanto me) senza proferir verbo attraverso il vetro e dietro i suoi occhiali, sembrava proprio un segno. Quello che non ho capito é se questa coincidenza era un segno per lui o per me. Come la dovevo prendere?
Ma non è finita qui, perché a distanza di pochi giorni andando a cena in un ristorante con la mia migliore amica, dopo aver cambiato data all’ultimo momento anticipandola di un giorno, ho trovato dall’altra parte della sala un ex fidanzato storico col quale avevo rotto ogni rapporto dopo una sua scenata in mezzo alla strada che ricordo ancora come se fosse ieri. Nonostante io sia indubbiamente cambiata (invecchiata?) da allora, il tizio mi ha riconosciuto e si è messo bello bello di fronte a me, e ha continuato a fissarmi tutta la sera mentre io cercavo di capire se era davvero lui, suo fratello, un mio vicino di casa o un sosia. E quando ormai non avevo più dubbi, ha sorriso e ha continuato a parlare con la tizia con cui era. Come se niente fosse, per fortuna.
Ma dimmi Babbo Natale, tutto questo non avrebbe un che di inquietante anche per te? Prima il consulente finanziario e poi l’ex fidanzato? Gente che non vedevo da anni e che incontro in un momento e in un luogo in cui non avrei dovuto essere?
Ma non è finita! Infatti, proprio in questi stessi giorni, mi sono ritrovata a postare la foto di un libro sul mio blog e dopo poche ore ho assistito alla pubblicazione di alcuni post e twit del mio ‘fidanzato immaginario’ decisamente ispirati (ai miei).
‘Mi legge! Mi legge!’ ho urlato ai quattro venti. Purtroppo dopo una mia iniziale euforia, ho dovuto mio malgrado fare marcia indietro e rimanere col dubbio che in fondo il botta e risposta a distanza potrebbe davvero essere solo una serie di coincidenze come scrive lui (ma anche no) e che io mi sto solo facendo un fantastico e incredibile film.
Tuttavia, caro Babbo Natale, se metto in fila tutte queste coincidenze sincroniche (vere o presunte), comincio a chiedermi se sono in un universo parallelo o… se c’è un disegno per tutto questo e mi devo preoccupare.
No, perché, non succede nulla per anni e poi… sbam…. tutto in una volta!

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