In auto come Stefano Accorsi

Oggi ho imparato che…Se una mattina ti svegli, esci di casa, ti metti in macchina e rimani imbottigliata nel traffico 2 ore (due!) mantenendo un inusuale atteggiamento zen che mollami, quando arriverai a destinazione realizzerai che tutti dovrebbero avere nel cassetto del cruscotto un ciak come quello di Stefano Accorsi. 

Giusto da tirare fuori all’occorrenza. Magari prima di un parcheggio. 

O prima di una sequela di insulti a chi a deciso di chiudere la corsia di immissione principale in una rotonda nel centro della città senza offrire un’alternativa credibile.

Un sabato senza Paolino non è cosa

Un sabato mattina per caso realizzi che se ti svegli dopo aver dormito eccezionalmente 5 ore di seguito e non hai nessuna voglia di alzarti, l’unica soluzione è ripetersi come un mantra: “Il letto non è un progetto di vita. Il letto non è un progetto di vita. Il letto non è un progetto di vita”. Poi, sicuramente ci sarà l’altra te, stufa di soffrire di insonnia, che chiederà: “Ma perché no?

Un sabato per caso uscendo di casa per andare dal parrucchiere a farti la piega che ti sta tanto tanto bene, e ti accorgi di avere un po’ più di trucco del solito, alla prima telefonata che farai, realizzerai anche che l’alone di fondotinta che rimane sul vetro dell’iphone bianco fa lo stesso effetto della sagoma di piccione che ogni tanto si stampa sulla vetrata del salotto, la mattina quando il sole picchia contro. Orribile!

 Un giorno per caso ti svegli e realizzi che il sabato non è sabato senza il pollo arrosto e le verdurine fritte di Paolino. E che i sensori della tua Supercar non la smetteranno di suonare finché non allaccerai la cintura di sicurezza al sacchettino del pollo con le verdurine che hai appoggiato sul sedile del passeggero.

[Decisioni improbabili]

 Un giorno per caso mentre sei in viaggio sulla A4, stai andando in ufficio, sei in anticipo e decidi di andare con calma, realizzerai che la decisione di metterti nella seconda corsia dietro un camion che trasporta ghiaia può non essere tra le migliori del mondo, quasi  come mettersi dietro una macchina guidata da un uomo col cappello in una giornata di pioggia. Solo che gli uomini col cappello non lanciano a tradimento gragnaiuole di sassetti sul parabrezza della tua Supercar ogni volta che frenano. 

Un giorno per caso mentre sei al telefono in una improbabile conference call a tre con due telefoni senza vivavoce e stai cercando di farti convincere da due persone diverse della bontà di un’idea, facendo le domande e ascoltando le risposte che vi arrivano dal telefono numero 1 e dal telefono numero 2, realizzerai che ci sono volte in cui è davvero difficile trovarsi in mezzo. E durante l’improbabile conference call a tre con due telefoni sulle orecchie,  deciderai che è il momento di mettere in pratica quel consiglio che speravi tanto non ti sarebbe mai servito nella vita, ossia:
‘Prima di attraversare guardate sempre a destra e a sinistra. Tranne se state attraversando una situazione improbabile. In quel caso sbrigatevi’.
Un giorno per caso mentre sei alla tua scrivania e hai appena declinato a malincuore un invito per andare a pranzo in mensa perché devi preparare una riunione imminente e non puoi perdere neanche un minuto, realizzerai che è incredibile come anche delle semplici gallette di riso recuperate chissà dove e una mela portata dal tuo collega diventino il cibo più buono del mondo. E deciderai che la frase ‘la felicità è nelle piccole cose’ d’ora in avanti varrà anche per tutti quei cibi che sembrano polistirolo.

[Buon 8 marzo a tutte]

Una sera per caso, a cena con le amiche, raccontandovi uno degli ultimi casi umani finiti a C’è posta per te, il tizio sposato da nove anni che lascia la moglie perché la sua fidanzata di sempre, quella che non sapeva che mentre erano fidanzati lui si sposava e faceva una figlia con un’altra, scopre tutto e lo lascia, e lui x riconquistarla la chiama in trasmissione confessando tutto realizzerete che certi uomini saranno anche stronzi, ma certe donne si bevono proprio davvero tutto: Babbo Natale, la ripresa, il Jobs Act, le patatine fritte in forno, gli orgasmi multipli e il caffè a letto…
Dovremmo smetterla di credere a tutto: viva l’8 marzo!

Una sera x caso, a cena con le amiche, aggiornandovi con il solito giro di tavolo sulle vicissitudini di tutte, rimarrete decisamente esterrefatte scoprendo che una di loro il giorno prima alle 4 del pomeriggio si era bevuta da sola una bottiglia di prosecco: aveva scoperto che il suo meccanico non era in grado di cambiarle la lampadina della macchina senza smontarle il paraurti e che questo le sarebbe costato come farsi riverniciare una portiera. La domanda è: non è riuscito solo perché lei è una donna ed è più facile approfittarsene o non è riuscito davvero perché è un uomo?
Viva l’8 marzo!

20150308-173147.jpg

[Trasù de ciuc al melograno]

Se un giorno per caso ti svegli con un principio di mal di testa accompagnato da quel senso di nausea tipico di quello che sai nel giro di un paio d’ore si trasformerà nel peggiore dei mal di testa e che dovrai stare a letto qualche ora in silenzio e al buio, mettiti il cuore in pace e non uscire neanche di casa. Ma soprattutto, se decidi stoicamente di andare in ufficio, mai (dico MAI) mangiare il melograno nella speranza di farti passare la nausea. Perché a metà mattina, quando il dolore avrà raggiunto il livello ‘meglio uno spigolo in fronte’ e ti dovrai rimettere in macchina per tornare a casa, quando sarai costretta ad accostare per vomitare, ti accorgerai che quello che esce dalla tua bocca sarà in tutto e per tutto uguale al trasù de ciuc… E poi avrai voglia a spiegare al poliziotto che accosterà per cercare di capire cosa stai combinando, che non sei ubriaca e che quello per terra non è barbera schiumoso, ma melograno predigerito. Fidati, sarà difficile, anche se sul sedile del passeggero c’è ancora il tupperware col melograno a metà.
Ma soprattutto se dovesse dirti ‘lo sa signo’ che nel suo stato può farsi fare un certificato per non allacciare la cintura? Anche mia moglie quando era incinta non riusciva a metterla che le veniva la nausea’, è meglio sorridere e non rispondere ‘Non sono incinta: sono solo grassa’. Per il nervoso potresti rischiare di vomitargli sui piedi e sarebbe mooolto imbarazzante. Troppo.
Ma per fortuna non è successo nulla di tutto questo. Non ancora. Era solo un avvertimento: niente melograno quando hai mal di testa. Da segnare.

20150108-225204.jpg

[Il compagno di viaggio ideale]

Un giorno per caso, ti svegli, ti lavi, ti vesti, fai colazione ed esci di casa per andare ad un appuntamento di lavoro dall’altra parte del mondo. Per fortuna in auto non sei sola e il viaggio ti è più lieve. Tanto lieve che, dopo due ore di autostrada, ricordando quella divertente ricerca di una compagnia di assicurazione on line in cui si rivelava che il compagno di viaggio ideale per le donne italiane è Raul Bova, realizzerai che, non c’è dubbio, è bello viaggiare con un uomo stupendo e sexy, ma tu preferisci quello:
– Sicuro di sè
– Che ti mette sempre sulla strada giusta
– Che ti consiglia nel modo giusto
E che se sbagli ti dice soltanto: RICALCOLO

20141118-230642.jpg

[In coda, solo cose belle]

Un giorno per caso, mentre sei in coda da ore sulla A4 e sei in ritardo per tutto (riunioni, telefonate, appuntamenti), realizzi che in fondo l’idea di trovare qualcosa di bello nelle cose che ci succedono non è impossibile come pensavi. Infatti ‘guidare una macchina per 8 ore fa bruciare circa 1219 calorie’. Mica bubbole!

20141112-090643.jpg

[Canzoni da coda]

Un giorno per caso, mentre sei in coda da ore sulla A4, piove e sei in ritardo per tutto, dopo aver chiuso l’ultima telefonata col capo cosparso di cenere scusandoti per l’ennesimo posticipo della riunione indipendente dalla tua volontà, scoprirai che non saranno i ritardi causati dal traffico a minare la tua immagine. No, perchè riuscirai a mandare all’aria tutti gli sforzi fatti per costruirti un’immagine nel preciso istante in cui in radio passeranno ANIMA MIA dei Cugini di Campagna e tu, dopo esserti scompigliata i capelli con le mani, inizierai a cantare il ritornello a squarciagola in falsetto con gli occhi strizzati stringendo il volante. Una brutta immagine. Davvero!

20141110-115937.jpg

[Posso mandarti una foto?]

Se un giorno per caso mentre sei sulla metropolitana verde che da Gessate porta a Lambrate noti che quello di fronte a te legge il giornale e si trivella il naso con un dito alla ricerca della caccola perduta, ricorderai immediatamente un tweet che informava tutti che ‘chi si scaccola troppo può morire dissanguato’. Ma te ne guarderai bene dall’avvisarlo: in fondo, perchè dare brutte notizie il lunedì mattina? Per quello che ne sai potrebbe essere proprio il solito lunedì del cavolo. Anche per lui.

Se un giorno per caso mentre sei sulla metropolitana verde che da Gessate porta a Lambrate, ti scrive una tua amica che ha visto la tua supercar parcheggiata e ha notato che ha una gomma molto a terra, per tutto il resto della giornata non farai altro che chiederti: ‘Quanto a terra? E se non la cambiassi? Ce la farò a portarla dal mio gommista di fiducia? Posso cambiare un lunedì del cavolo con 4 venerdì?’

Se una sera per caso, finito di lavorare, recuperi la tua auto al parcheggio della Metropolitana Verde e scopri che, come ti diceva la tua amica al telefono, ha una gomma pericolosamente sgonfia, realizzerai che puoi anche decidere di tentare la sorte e guidare verso casa a 80km/h in autostrada, ma che la tua ansia sarà tale che passerai il tempo al telefono con tutti gli uomini della tua vita alla ricerca di rassicurazioni: ‘ Pronto, ho una gomma a terra. Forse un chiodo. Ti mando una foto. Secondo te posso proseguire? Ci arriva fino a casa la mia supercar? Finirà questo lunedì del cavolo, vero?’

20141006-212017.jpg

[Almond vs. White]

Se una mattina per caso è domenica e devi andare a Milano per un evento e ti hanno appena scritto che ti stanno aspettando delle persone che sarebbero dovute arrivare più tardi ma che sono in anticipo di 4 (quattro) ore, se dopo 7 (sette) minuti ricevi una telefonata sul telefono di casa e dall’altra parte della cornetta una voce ti chiede ‘Sei ancora a casa?’ la prima cosa che ti verrà da rispondere sarà: ‘No, tranquillo! Sono già uscita da mezz’ora, ma sono abituata a muovermi portandomi dietro un telefono con almeno 16km di filo, così, giusto per risponderti’. E rallenterai. La giornata sarà lunga, molto lunga.

Una sera x caso al termine di una giornata campale, mentre sei in auto sulla A4 e torni a casa, puoi sorprenderti a desiderare di prendere a testate qualcuno. Che ne so, qualcuno che non risponde mai alle email, qualcuno che ti ha venduto qualcosa di cui non avevi bisogno, qualcuno che ignora i tuoi inviti, qualcuno che non capisce o fa finta di non capire, qualcuno che fa finta di nulla, qualcuno che si è mangiato l’ultima caramella che avevi lasciato in macchina per i momenti in cui hai bisogno di coccole…
Ecco, in verità è per questo che tireresti testate. È solo una questione di caramelle. In fondo ci sono coccole e coccole. O droghe e droghe. Sarebbe peggio se fosse per colpa del cioccolato bianco.
Poi ti ricordi che a casa hai una scatola di Magnum White nel congelatore. E anche una di Magnum Almond. Quindi puoi scegliere. E ti tranquillizzi.

20140929-205152.jpg