Una sera per caso, ad un aperitivo tra amiche che non vedevi da secoli, ascoltando i racconti sulle loro ultime relazioni, realizzerai che peggio di un uomo che non ha mai detto ‘ti amo’ a una donna, c’è solo quello che quando una donna gli dice ‘Ti voglio bene‘ risponde ‘Grazie‘.
E ti riprometterai che se mai un giorno ne dovessi incontrare uno così, ripensando al biglietto lasciato da qualcuno sulla bacheca sindacale in azienda, la prima cosa che farai sarà urlargli a tre centimetri dal naso come se fosse a un chilometro: ‘Non si risponde così, imbecille! Mi sono spiegata?’.
Una sera per caso, ad un aperitivo tra amiche che non vedevi da secoli, se una di loro ad un certo punto chiede come mai ogni volta che finisce una storia lei ci mette anni a dimenticare l’ex (anche il più stronzo) le dovrai rivelare che è tutta colpa delle serie tv: ‘Come puoi dimenticare un ex fidanzato se ti affezioni pure ai personaggi dei telefilm?’
Una sera per caso, ad un aperitivo tra amiche che non vedevi da secoli, dopo aver messo insieme i racconti di alcune di loro alle prese con uomini sfuggenti e con uomini da cui fuggono, realizzerai che prima o poi nella vita siamo tutti la sega mentale che non fa dormire qualcun altro. E sorriderai.
Una sera per caso, ad un aperitivo tra amiche che non vedevi da secoli, dopo due ore di ‘taglia e cuci’ sulle vacanze e sugli uomini frequentati (da loro) nell’ultimo periodo, al quarto bicchiere da cocktail fatto riempire di acqua gasata e limone, 200 foglie di menta e ghiaccio, per sentirti meno sfigata a fare la dieta quando tutte le altre viaggiano a mojiti, guardandoti in giro e osservando le persone sedute nei tavoli accanto realizzerai che controllare il telefono dopo che qualcun altro ha tirato fuori il suo è lo sbadiglio della nostra generazione.