[Volevo fare la modella] parte 2.

Se una sera x caso ad un aperitivo tra amiche mostri le MILLEmila foto che ti sei fatta scattare con l’iphone dai tuoi colleghi o che ti sei fatta tu da sola nelle sale posa di Cross Studio spinta da un demone che non riuscivi a controllare, sarai costretta a spiegare che anche se non sembra TU eri davvero lì per lavorare e che quelle foto sono state scattate in 4 giorni, tra una pausa e l’altra degli shooting di 15 blogger organizzati x un progetto di comunicazione sulla mobilità sostenibile.
E quando ti faranno i complimenti per come sono venute le foto spiegherai che sono così belle PRIMO perché è impossibile venire male quando ti metti in posa in queste location e SECONDO perché le hai ritoccate tutte con una App fantastica che toglie rughe, macchie, brufoletti e cose simili e TERZO perché hai dosato le luci e le hai rese drammatiche al punto giusto.
Inevitabilmente ci sarà subito la rincorsa delle tue amiche a scaricare le App che hai usato x fare altrettanto e correggere finalmente tutte quelle foto così e così, archiviate e mai mostrate.
E se qualcuna dopo qualche minuto di esaltazione metterà in discussione l’eticità di un uso così spinto del mini photoshop per ritoccare le proprie foto ‘che non sembriamo nemmeno noi’, ci sarà subito qualcun’altra che dirà candidamente che ”photoshop in fondo non serve per farti diventare più bella: serve x fare diventare più bella la foto!”
E se tutte quante realizzerete che il ragionamento non fa una piega tu sarai costretta ad aggiungere per amore di verità che il posto in cui fai le foto conta. Sui set così particolari e pieni di charme dei Cross Studios (usati da tutte le più importanti riviste di moda) anche una persona stortignattola può sembrare meravigliosamente charmant…
Ma che comunque rimane stortignattola. Anche se per un attimo si è divertita a fare la modella. #maquandotiricapita?.

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