Un giorno per caso mentre sei in metropolitana, stai andando ad un convegno e combatti per non crollare sotto il peso di una notte insonne, seduta accanto a due bimbiminkia alle prese con le prove per gli esami di Maturità, dopo averne sentito i discorsi surreali per 11 fermate (undici?!), realizzerai che Leopardi sarà pure stato uno sfigato, ma almeno lui è riuscito a mettere in versi il disagio domenicale senza usare neanche una volta le parole “Divano” ”Wifi” e ‘ca@@o-fi@a’ .
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[Screening psicologico da metropolitana]
Una mattina per caso, sulla metropolitana Verde che da Gessate porta in centro, finisci seduta accanto a due bimbiminkia con gli zaini di scuola in spalla che parlottano tra di loro. Dopo aver ascoltato l’ultima canzone di Jovanotti per la 156378 volta decidi di spegnere la musica e farti un po’ i fatti loro. E dopo 3 minuti ti cadrà letteralmente la mandibola sentendo uno dei due, quello che con uno scatto ti aveva fregato il posto che preferisci e che anche se lo avevi guardato significativamente non te lo aveva ceduto, tracciare con precisione e dovizia di particolari il proprio profilo psicologico.
E ti dirai ammirata:”Caspita che consapevolezza. Ci sono uomini che neanche a 50 anni saprebbero descrivere le proprie debolezze e attivarsi per affrontarle e ‘salire di livello’. E io che pensavo fosse un bimbominkia patentato con due neuroni ad intermittenza! E invece… Una volta mi bastava guardare un tizio 3 minuti per tracciare un profilo mediamente corretto. E lui a prima vista non era certo inserito nei 10 migliori cervelli incontrati sulla metropolitana negli ultimi 3 anni’. E ti toccherà ammettere che spesso i tuoi giudizi sono definitivi e per niente teneri e che dovresti concedere un po’ più spesso il beneficio del dubbio.
Poi, continuando ad ascoltare, al 5o minuto ti sentirai meglio, molto meglio: il ragazzino, parlava del personaggio di un gioco di ruolo on line.
Il tuo screening psicologico è ancora il migliore.
[Ricucire non è da tutti]
Una mattina per caso sulla pensilina della metropolitana Verde, diretta a Porta Genova x un appuntamento di lavoro, noterai una vecchia conoscenza con la quale hai deciso di non parlare più a causa di una leggerezza che non sei riuscita a perdonare. Abbassando lo sguardo e fissando l’orlo del tuo spolverino, realizzerai che al mondo ci sono persone capaci di ricucire rapporti che sembrano compromessi irrimediabilmente e tu non sei proprio stata capace di ricucire decentemente un pezzo di orlo dello spolverino. E ti segnerai di chiamare la sarta.
Per il resto sarai zen, molto zen, assolutamente zen…
Una mattina x caso sulla pensilina della metropolitana verde incroci lo sguardo di una tipa che fissa inorridita in ‘modalità on’ una Donna Cipolla che cammina vicino alla riga gialla indossando leggins neri, gonna a campana marrone, camicia gialla, maglione e stivali grigio topo e realizzi che esiste un limite per ogni cosa e situazione, ma quando ti vesti in quel modo è evidente che non lo conosci. Distoglierai lo sguardo dalla tizia a ‘cipolla’ e assumerai lo sguardo in ‘modalità off’. Combattendo col desiderio di passarle l’indirizzo di una buona stylist. Zen, sempre zen…
Un giorno x caso sulla carrozza della metropolitana verde finisci seduta accanto a due bimbiminkia che parlano delle rispettive madri (rompipalle patentate e fissate con la pulizia della casa). Dopo 8 fermate, una sequela di idiozie ascoltate una dopo l’altra e una voglia irrefrenabile di prenderli a scarpate nel sedere, realizzerai che in fondo sono fortunati ad avere delle madri così e non se ne rendono nemmeno conto. Finché restano maniache dell’ordine e della pulizia, i due bimbiminkia possono stare sicuri che nonostante le idiozie che continueranno a dire e a fare senza soluzione di continuità, le amorevoli mammine non li faranno a fettine anche solo per paura di sporcare. Ma dovrebbero!
Rimanere zen, sempre zen…