[27, il numero magico]

Una mattina per caso mentre sei sulla A4 e ti fermi al bar dell’Autogrill per un caffè veloce, ascoltando il discorso di due uomini in viaggio per lavoro che si raccontano le vicissitudini degli ultimi week end con le proprie donne, ridendo realizzerai che per diventare ricca ti basterebbe scrivere ‘il centalogo’ (vista la complessità dell’argomento un decalogo non basterebbe) per uomini accoppiati che vogliono uscire indenni dal week end e arrivare alla settimana successiva’.
La 27a regola potrebbe meritare un capitolo da imparare a memoria:
‘Se ti ama ti lascia sbagliare, per rinfacciartelo mesi dopo’. Non è difficile!

Una mattina per caso, sulla metropolitana verde che da Gessate porta in centro, guardandoti in giro realizzerai che marzo è quel mese della Terra di Mezzo dove la mattina puoi ruzzolare dentro l’armadio 4 stagioni, fare 14 giri carpiati e 27 giravolte e uscire con quello che ti è rimasto attaccato addosso. E ne hai le prove.

Una sera per caso mentre stai tornando a casa di corsa per raggiungere le tue amiche x la consueta cena settimanale, ripensando alla lunga giornata piena di scadenze improrogabili (ovviamente scadute) e di commissioni che avresti decisamente evitato se solo avessi potuto, realizzerai che prima o poi nella vita capita a tutti sentire quella precisa sensazione alla bocca dello stomaco, come se la pazienza ti avesse passato le chiavi a tradimento dicendoti: “Puoi guidare tu? Io sono stanca e non vedo la strada. Fuori c’è una nebbia che si taglia a fette come un salame e non ho NESSUNA voglia di guidare’. E tu sei costretta a prendere il volante e guidare anche se vorresti tanto tanto avere a disposizione un autista armato di pazienza alla 27a potenza!
Ecco, quel giorno per te è arrivato.

Una sera x caso a cena con le amiche, dopo il solito giro di tavolo di aggiornamento su amori presenti-passati-e-futuri e dopo una ricognizione veloce sui ‘fili rossi’ che legano due fidanzati immaginari (ma anche no), arrivate al capitolo EX DI RITORNO realizzerai che, anche se le tue amiche non si capacitano che alcune situazioni sono al limite della regola matematica, certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi fino alla 18ª posizione nella chat di Whatsapp e poi ritornano. Basta saperli aspettare: ritornano, ritornano sempre. Ma siccome sono anche destinati a fare solo danni, l’unica soluzione è aspettare che precipitino nuovamente, sperando che arrivino alla 27a posizione e che non se ne parli più. A volte succede.

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[Perchè San Valentino è San Valentino]

Una mattina per caso mentre sei in coda in aeroporto comprenderai finalmente il significato di Ottimismo. Ossia l’aurea che pervade un tizio dallo sguardo ebete mentre cerca di passare sotto il metaldetektor con una catena da motorino appesa al collo. Ma quando noterai che non si fa mancare nemmeno i lucchetti di Moccia, desidererai soltanto abbracciarlo (prima) e fotografarlo (dopo, nel caso qualcuno non ci creda): chissà che infanzia e che vita pazzesca deve aver avuto. Altro che ‘Tre metri sopra il cielo’.

Un giorno per caso, mentre sei in taxi e stai andando al tuo appuntamento, ascoltando alla radio uno speaker che elenca tutte le cose brutte del Festival di Sanremo, realizzerai che lui avrà anche ragione, ma per te le VERE COSE BRUTTE sono altre.
Ossia, tra le cose brutte al mondo ci sono gli uomini con i capelli tinti.
Tra le più brutte quelli con i capelli tinti e le basette bianche. Tra le brutte più brutte brutte gli uomini con i capelli tinti, le basette bianche e le sopracciglia che svolazzano a ventaglio sulla fronte.
E poi ci sono quelli che hanno vinto tutto, perché c’hanno pure i peli che escono dalle orecchie e dal naso.
Mica la giacca a fiori di Raf.

Un giorno per caso mentre sei in taxi e stai andando al tuo appuntamento, ad un certo punto notando una maxi affissione che campeggia sul palazzo di una delle più trafficate zone di Milano, sarai catturata dalla profondità del messaggio così inusuale di questi tempi e non potrai fare a meno di fotografarla col tuo iphone. E da quel momento in poi, fino alla fine del mondo, sarai prigioniera dell’unica e fondamentale domanda sulla vita e sull’amore: ‘Perchè tutti amano gli amici Cucciolotti?’ .
Buon San Valentino a tutti!

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[Quel confine che fa la differenza]

Una sera per caso ad una cena tra donne, al racconto di una tua carissima amica sull’ultima relazione surreale finita come mai ti saresti aspettata, realizzerai che ci sono uomini che non conoscono quel sottile confine tra essere ‘spietatamente sinceri’ ed essere ‘semplicemente stronzi’.

Una sera per caso ad una cena tra donne, al racconto di una tua carissima amica sugli uomini incontrati dopo la fine della sua ultima relazione, realizzerete definitivamente che ci sono uomini che non conoscono quel sottile confine tra ‘farla ridere per farla innamorare’ e ‘sembrare degli idioti’. Ecco.

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[Scollature pericolose]

Una sera per caso ad un aperitivo tra amiche, aggiornandovi sugli
ultimi incontri surreali con uomini surreali, al racconto dell’amica che ha stabilito la regola di ‘scrollarsi-di-dosso-in-tempo-zero chiunque si attacchi a cozza e non la lasci respirare’, realizzerai che in fondo non ha tutti i torti. Infatti, potrai anche fingere interesse per qualche tempo per un tizio di cui in realtà non te ne frega nulla, ma dopo un po’ la tua testa potrebbe iniziare a gonfiarsi e alla fine esploderesti e voleresti via.
Quindi è meglio far evaporare il tizio senza ‘ma’ e senza ‘se’, prima che succeda l’irreparabile. Non vorrai mica finire a pezzettini incagliata sui rami di un albero!

Una sera per caso ad un aperitivo tra amiche, aggiornandovi sugli
ultimi incontri surreali con uomini surreali, al racconto dell’amica sul tizio che mentre le stringeva la mano per presentarsi aveva iniziato a guardarle la scollatura e che non aveva più smesso per tutta la durata della conversazione, non potrai fare a meno di annuire al suo lapidario commento: ‘Ma non lo sa il poveretto che mentre lui mi guardava le tette, io ho calcolato quanto costavano i suoi abiti, controllato se le sue scarpe erano nuove, se gli sudavano le mani, da quanto non si tagliava i peli del naso e in quanto tempo dargli il lungo? Non era meglio guardarmi negli occhi, lasciar perdere la scollatura, giocarsi il tutto e per tutto sfoderando tutto il suo fascino (se ne aveva), e non lasciarmi il tempo di fare tutte le mie considerazioni su quanto fosse sciocco e maldestro un approccio del genere? Esiste una donna al mondo che potrebbe apprezzare uno che si presenta così?’
In effetti…

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[Genio del male a Truccaland]

Se una mattina per caso mentre sei alla Trucca a correre con la tua compagna, incrociate un tizio che cammina indossando tuta nera, scarpe da corsa e un impermeabilino fucsia fosforescente non potrete fare a meno di commentare che ‘solo una moglie molto molto incazzata può comprargli quell’orrore e permettergli di andare a camminare alla Trucca conciato così.’
Ma quando ti fermerai per immortalare quell’orrore, notando le nappine in lana decorare la fascia per il sudore rosa e rossa in perfetta corrispondenza della scanalatura a V della pelata, realizzerai che non importa chi abbia avuto l’idea della tenuta improbabile, ma simili dettagli sono certamente opera di un genio del male. E per questa volta LUI ha vinto tutto.

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[Le regole delle amiche]

Una sera per caso ad una cena tra amiche, dopo i primi 35 minuti di giro di tavolo dedicati agli aggiornamenti sugli sviluppi amorosi delle presenti (e non) realizzerai che in amore, anche dopo i 40, esistono poche semplici regole. Tra queste, una in particolare non pensavi potesse sopravvivere all’adolescenza, ma così è andata. Ossia: se vi piace davvero una persona, ma davvero davvero davvero, tanto che una notte ve la siete persino sognata, ma siete amici da tanto e tra di voi non è mai successo nulla, non dovete dirglielo, perché se glielo dite, sbam, rovinate tutto. È matematico.
Lo dicono i libri, i film, i racconti delle amiche e… tutti gli altri, fino alla fine del mondo.

Una sera per caso ad una cena tra amiche, dopo i primi 35 minuti di giro di tavolo dedicati agli aggiornamenti sugli sviluppi amorosi delle presenti (e non) realizzerai che va bene la regola del ‘Chiodo scaccia chiodo’, ma a volte capita che Scaccia Chiodo faccia amicizia con Chiodo e tu inizi a pensare che i quadri siano belli anche appoggiati al pavimento. E che sai appoggiarli per terra divinamente bene anche da sola. E che per usare un trapano non ci vorrà mica una laurea, giusto?

Una sera per caso ad una cena tra amiche, dopo i primi 35 minuti di giro di tavolo dedicati agli aggiornamenti sugli sviluppi amorosi delle presenti (e non) e a 12 minuti dedicati agli ultimi acquisti, realizzerete tutte che qualunque cosa comprerete in questo periodo non andrà comunque bene. 30 gradi a pranzo, 12 gradi a cena. Non è escursione termica, è The day after tomorrow. E col tuo sandaletto senza calza e il tacco 10, non farai che rimpiangere gli ultimi giorni trascorsi con le Mizuno ai piedi in giro per la città. Scialla scialla!

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[Le quattroruote che non ti aspetti]

Una sera per caso, prima di cena, in hotel senti un gruppo di uomini parlare delle loro nuovissime quattroruote. Sono un bel gruppetto, tutti abbastanza giovani e, a quanto pare, appassionati di auto. La cosa non ti stupisce, in fondo siamo nella patria dei motori, a due passi dal circuito di Misano, dove a settembre si sfideranno in pista i beniamini del Moto GP.
Sono in piedi, in cerchio, qualcuno ha in braccio il figlio di pochi mesi, e si aggiornano con foga sugli ‘ultimi modelli’: in carbonio, bicolori, maneggevoli, leggerissimi, ci puoi andare ovunque!
È difficile capire di quale modello di quattroruote stiano discutendo, ma pare che se la intendano benissimo. Che stiano parlando di qualche nuovo SUV? In effetti hanno tutti famiglie numerose e i SUV, per quanto costosi, sono diventati le auto per le famiglie numerose…

Ma le ruote…
– Già, sono un problema… Non tutte vanno bene a quanto pare. Meglio quelle grosse, anche se costano un po’ e sono scomode.

Un paio di loro, i più sportivi, si lamentano che non vanno come dovrebbero, soprattutto in spiaggia e sullo sterrato. La sera le devono bagnare altrimenti il giorno dopo scricchiolano e fanno un rumore fastidioso ‘che sveglia il bambino’.
In effetti queste grosse auto non sembrano tagliate per una vita così avventurosa come le dune di sabbia di Misano Adriatico (!) e gli sterrati di Val Conca (!!), ma il rumorino fastidioso, no, proprio non te lo aspetteresti; e con quello che costano, poi!
Il costo era un punto a sfavore quando dovevamo decidere, ma mia moglie è stata irremovibile. L’aveva provato con una sua amica e ha voluto assolutamente quello. Freno, ammortizzatori, stabilità: diceva che erano insuperabili e io mi sono fidato. Aveva ragione. Pensa che abbiamo dovuto prenotarlo con 2 mesi di anticipo. È arrivato appena in tempo!
Qualcuno si lamenta che col terzo figlio per cambiarlo ci ha lasciato giù un rene!
Ma ora siamo contenti. Peccato che non ci fosse anche con gli altri due.
Sei sorpresa di questi outing e soprattutto di questa nuova influenza femminile nella scelta del SUV. Di solito la donna si limita a una supervisione economica, con qualche commento sulla linea o sul colore, ma sentire uomini che prendono indicazioni così tecniche dalla moglie ti stupisce positivamente.
– Dovrebbero mettergli dei sistemi di allarme con quello che costano. L’anno scorso me l’hanno praticamente rubato sotto il naso.
Ma come, i SUV non hanno gli antifurti??
Uno del gruppo si lamenta infatti che l’anno prima l’aveva parcheggiato fuori dal ristorante sulla spiaggia e che quando era tornato non l’aveva più trovato. E il casino non era solo stato il costo, ma anche che c’erano dentro tutti i ciucci del figlio, quelli che usava per dormire e il piccolo non aveva smesso di piangere un attimo, finchè non erano tornati a casa a recuperare il ciuccio di scorta. Un vero dramma!
Ecco che cominciano a venir fuori le cose negative:
– Saranno anche spaziali, ma i freni… in discesa bisogna stare attenti.

Davvero??? A quanto pare si. Uno del gruppo inizia a raccontare di un’esperienza terribile con i freni mentre l’aveva lasciato in discesa. Il figlio non si sa come era riuscito a togliere il freno di stazionamento e il bolide aveva cominciato a muoversi e l’avevano ripreso in tempo altrimenti chissà cosa sarebbe potuto succedere.
E dal problema delle ruote che cigolano se non le lavi la sera, al costo proibitivo, al pericolo di un furto sempre in agguato, al freno non a prova di bambino, ti verrebbe da chiedergli perchè diavolo continuano a comprare quegli aggeggi?!
Ma ecco che subito compare una delle mogli chiedendo:
Pensavo di andare a fare un giro. Dove lo hai parcheggiato?
E lui:
Nel corridoio vicino alla sala colazione?
Sala colazione???
Non l’ho visto
Ma si, dai! È vicino a tutti gli altri.
Un SUV parcheggiato vicino alla sala colazione?? Insieme a tutti gli altri? A Misano? All’Hotel Savoia???
Giri l’angolo incuriosita e capisci tutto: 23 passeggini spaziali di tutte le dimensioni e colori stazionano nel corridoio che porta alla sala delle colazioni. Altro che SUV!
Ci sono momenti della vita in cui quattroruote hanno diversi significati. Anche quelli che non ti aspetti.

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Righe orizzontali

Se una mattina per caso, sulla pensilina della metropolitana verde che da Gessate ti porta in centro, aspetti infastidita la metro oltremodo in ritardo e maledici l’orario estivo oltreché la tua decisione di prendere la metro ‘perchè tanto poi devi impazzire per trovare un parcheggio fuori dall’area C e prendere la metro lo stesso’, se la tua compagna di viaggio ti intercetta mentre stai fissando la patta dei pantaloni di un tizio che parla, parla, parla, e parla parla parla ovviamente solo di sé e di quanto sia figo che non se ne può più, tranquillizzala pure con lo sguardo: il tuo interesse per le parti basse dell’omino è una mera speculazione psicofisica in questa calda mattina di cappa agostana …
Della serie: ‘ma sei così di natura, o c’è semplicemente un’erezione chimica che giustifica il carente flusso di sangue al tuo cervello?! Dobbiamo pagarti per farti stare zitto?’
Lei forse da un solo sguardo non capirà. Ma tu riderai (dentro) fino alla fine del mondo.

Se una mattina per caso mentre sei sulla pensilina della metropolitana che da Gessate ti porta in centro, incontrando per caso un vecchio amico che non vedevi da tempo tutto sorridente e abbronzato, notando le strisce bianche orizzontali sul collo e in corrispondenza delle stanghette degli occhiali, mentre gli farai i complimenti per l’evidente abbronzatura e la sua fortuna nell’essere andato in un posto non funestato dalla pioggia, non potrai fare a meno di immaginartelo sotto il sole, sdraiato sul lettino, in costume, con gli occhiali da sole inforcati sul naso, addormentato con la testa penzoloni, il collo a pieghe come uno sharpei e la bolla al naso. E nonostante tutto lo invidierai tanto. Ma tanto tanto.

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[Bombe batteriologiche]

Un giorno x caso, di ritorno da un viaggio di lavoro a Berlino, mentre stai per scaricare borsa 24ore e valigia dalla macchina e ti accingi a caricarle in ascensore, scorgi da lontano il tuo vicino di casa ‘puzzone’ e sai che inevitabilmente salirà prima di te in ascensore e renderà l’aria talmente irrespirabile che arriverai a stento al terzo piano senza i conati di vomito. E in quel preciso istante realizzerai che i pubblicitari non fanno il bene dell’umanità quando raccontano mondi che non esistono in natura: ti fanno vedere negli spot gente che non sale in ascensore per problemi di “urina” mentre la verità è che purtroppo nella vita reale la gente sale in ascensore puzzando di bue sudato e ti costringe a girare con una bomboletta di cattura-odore in borsa da spruzzare ogni volta che senti il tanfo irrespirabile e non puoi prendere le scale.

Un giorno x caso ti svegli e decidi di andare a correre alla Trucca e scopri di aver dimenticato 3 giorni (tre!) le scarpe da running in auto chiuse nella borsa. Scendi e ti accorgi non solo di averle lasciate in borsa ma di averle lasciate fuori dal solito sacchettino con le palline divora-odore al mentolo e ora la borsa è diventata una bomba batteriologica di livello 1. Così, per salvare l’umanità da una fine terribile ti toccherà trovare un sacchetto, infilarci i due calzari fetidi, salire in casa (a scale), buttare il tutto in lavatrice, infilare delle vecchie Mizuno con 1500k all’attivo sulla suola e partire verso il parco vicino all’ospedale Papa Giovanni x la tua sgambata senza le solite scarpe. E dopo 38 minuti di corsa con le ali ai piedi potrai decidere che il tuo prossimo obiettivo sarà cercare un paio di Mizuno IDENTICHE al paio che stai indossando: leggere, flessibili, ammortizzate, scattanti… vecchio modello. A costo di scandagliare tutti i fondi di magazzino del Paese, o d’Europa o di Taiwan troverai quel paio che il commesso di Universo Sport ti aveva detto che ‘erano state superate da scarpe più tecnologiche e performanti’. Sarà, ma erano così leggere (quelle vecchie) che sembravano un guanto, mannaggia!
Chi l’ha detto che l’innovazione va sempre bene per tutti?

[Calcio, calcio, calcio… What else?]

Un pomeriggio x caso, mentre accompagni tua madre a comprare il vestito x il matrimonio di tuo fratello e sbirci nei saldi x vedere se è rimasto qualcosa di interessante x te, realizzerai che a Bergamo dopo solo 5 giorni di saldi le uniche taglie disponibili sono:
– Morte nera
– Biafra
– La donna cannone
– Moby Dick
E ripensando ai vestiti stupendi acquistati a Riccione, ti verrà una voglia irrefrenabile di tornare al mare. Ma non per lo shopping, no. Hai davvero voglia di tornare al mare!

Una sera x caso mentre sei in un locale di Milano con una tua amica ed è in corso una delle semifinali dei mondiali 2014, guardando gli uomini radunati intorno al mega schermo come ipnotizzati dal pallone che viene calciato a destra e sinistra, realizzerai con un unico e solo sguardo che le donne passano la vita a chiedersi cosa c’è nella testa di un uomo mentre basterebbe bere birra e ruttare guardando una partita dove ogni tanto appaiono delle belle ragazze tra il pubblico dello stadio per capirlo in 3 secondi e mezzo. Calcio, f..a, calcio, arbitro di merda. Ecco cosa c’è. What else?

Una sera x caso mentre sei in un locale di Milano con una tua amica giornalista che si trova in città per realizzare un servizio sulle relazioni cominciate via facebook, al termine dei suoi esilaranti racconti sulla sequela di primi appuntamenti con uomini tragicomici a cui lei non si era sentita di dare seguito, realizzerete che (come regola generale) ai tempi dei Socialcosi, non è il primo appuntamento il momento cruciale di una relazione, quanto il giorno dopo, ossia quello interamente dedicato a superare la delusione che ‘oddio, non è come sulla foto profilo’.
E alla fine ridendo ti mostrerà la foto che ha messo lei sul SUO profilo: una foto debitamente filtrata e photoshoppata di Angelina Jolie. In fondo… ‘chi di spada ferisce, di spada perisce! E credimi trovare me al posto di Angelina per alcuni è la giusta punizione!’
La guarderai e non le chiederai niente: hai già capito che quando leggerai il suo articolo dovrai ridere. E ridere tanto. Tanto tanto.

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